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Quel che si ricava in metalli preziosi dalle marmitte: un tesoro di platino, rodio e palladio Un grammo di rodio ha un prezzo, sul mercato internazionale delle materie prime, di circa ? euro. Per un grammo di platino si sale a circa ? euro, mentre per un grammo di PALLADIO ? euro. I tre metalli preziosi costituiscono gli elementi chiave degli attuali catalizzatori a tre vie.  I metalli sono "spalmati" in un composto ceramico, detto wash-coat, in cui viene immesso il cuore a nido d'ape del catalizzatore. Il tutto viene poi passato in forno e il wash-coat viene a formare una pellicola ceramica che crea una superficie di contatto gas - elementi catalizzanti che mediamente e' di 15 mila metri quadrati. Su questa sorta di campo di calcio vengono così dispersi un grammo di rodio, sei di platino e altrettanti di palladio. Alla fine del ciclo vitale appare pertanto logico che si proceda al recupero dei tre metalli preziosi. Il processo relativo prevede, nel caso di catalizzatori con cuore a nido d'ape in materiale ceramico, la polverizzazione di tutto l'assieme e quindi l'inizio d'un processo di separazione che, nel caso del rodio, ad esempio, dura ben otto mesi. Il riciclaggio di questi materiali preziosi consente di preservare riserve naturali che sono tanto più preziose in quanto molto limitate: si pensi che per il rodio la stima mondiale e' di meno di 4.000 tonnellate. A livello mondiale, la produzione del 1996 e' stata di 130 tonnellate di platino, altrettante di palladio e di sole 10 tonnellate di rodio. Una grande società nordeuropea ha potuto recuperare dai catalizzatori, nel 1996, 5 tonnellate di platino, 13 di palladio e' 0,5 di rodio. consorzio europeo costituito per il riciclaggio dei catalizzatori. Nei processi di riciclaggio messi a punto per i catalizzatori nulla va perso e i metalli preziosi vengono recuperati allo stato puro e quindi possono essere integralmente reimmessi nel ciclo produttivo. Anche lo stesso involucro dei catalizzatori è realizzato in acciaio metallico o inossidabile: l'industria ha ritenuto economicamente conveniente isolare anche questo componente per il rientro di soldi attraverso il riciclaggio dei metalli, ottenendo così un riciclaggio (ad esclusione della ceramica demetallizzata) totale delle marmitte catalitiche.

LE BATTERIE delle auto, ugualmente ai catalizzatori, sono una miniera di altro metallo, il PIOMBO che, anche se molto meno utile per ricavi economici, è facilmente riciclabile. La costruzione della batteria per auto ha conosciuto negli ultimi 25 anni un'evoluzione significativa: la costruzione è più razionale, anche per la riciclabilità dei vari componenti, e il ciclo vitale e' stato incrementato dell'80 % . E questo e' gia' un ragguardevole contributo al rispetto dell'ambiente. La costruzione delle attuali batterie ha consentito di mettere a punto due processi di riciclaggio. Prima di analizzarli, diciamo subito che l'elettrolita liquido ricuperato viene depurato delle sostanze inquinanti e trattato chimicamente per poter essere riutilizzato. Il primo metodo di riciclaggio e' molto semplice. Esso, infatti, prevede che la batteria, completa e sostanzialmente integra, venga introdotta in una fornace, in cui lo stesso materiale con cui e' costruito l'involucro costituisce il combustibile che alimenta la fornace e assicura la fusione e, quindi, il recupero del piombo dei singoli elementi. E' un processo di riciclaggio molto semplificato, attuabile dove la combustione della plastica non abbia un impatto ambientale pesantemente negativo. Il secondo metodo e' sicuramente più raffinato. Il recupero dell'elettrolita liquido non e' un problema, e neppure quello del piombo, che ha caratteristiche fisiche e chimiche tanto particolari da rendere agevole il processo di recupero. La plastica dell'involucro puo' porre qualche problema. Se si tratta di una plastica termoindurente il suo riciclaggio passa attraverso la possibilità di ottenere un composto che, a sua volta, possa essere utilizzato, sia pure in applicazioni secondarie. Se l'involucro e' realizzato in resine termoplastiche, la procedura e' più semplice e sicura. Resta il fatto, molto positivo, che oggi il 95 per cento delle batterie viene riciclato.
 
(tratto da: Bruno De Prato, articolo apparso su "Corriere della Sera" http://www.corriere.it )




















   


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