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Lungo il percorso emotivo e dell’immaginario: lettera a George
Da "l‘etica
della sofferenza" al "Vangelo della sofferenza"
Come avrà fatto il sole a levarsi il mattino dopo l’assassinio? Forse per essere una provvidenziale mano calda e tremula di lassù a carezzare questi poveri sfortunati bambini oltre la morte, e forse per asciugare le lacrime del dolore dei vivi? Per la tragedia vissuta e l’efferato martirio che ha straziato i corpi e le anime di centinaia di bambini, negli ultimi momenti della loro breve esistenza, sentiamo di dovere chiedere scusa anche noi, pure se non abbiamo colpa alcuna. Sì, chiediamo scusa, anche per lenire il grande dolore che ci ha immediatamente coinvolti e che tuttora ci sconvolge. Carissimo George, puoi ripubblicarla ma solo integralmente. ultima modifica: 17/11/2005 |