...stranamente eravamo
tornati al luogo della nostra ultima vacanza appena conclusa. Eravamo
due coppie di amici, Barbara e Walther con Daniele e Morena...eravamo seduti tutti
e 4 attorno ad un tavolo quadrato in un bel giardino...come ne avevamo visti
tanti quell'estate in giro per la Francia...la nostra ultima vacanza fatta
insieme, fatta tutti e 4 da vivi... poichè al ritorno, tu Walther ti
saresti precipitosamente ammalato. Il giorno dopo il rientro, ricoverato. Due
giorni dopo morto a 36 anni...
Nel sogno eravamo
ancora in vacanza in Francia, tra le Mont Saint Michelle, i castelli della
Loira, Eurodisney, Parigi...ci eravamo divertiti moltissimo anche se tu
iniziavi ad accusare una forte e preoccupante tosse...
Eravamo tutti attorno
a quel tavolo, sorridenti e contenti delle nostre giornate passate insieme...eravamo
ancora in vacanza malgrado tutti si sapeva bene che tu eri lì seduto
con noi , ma nello stesso tempo eri morto. Così come si conviene ai
migliori sogni, senza spazio ne tempo...tutti i valori della realtà
ribaltati, beffeggiati dal mistero onirico...
Tu eri sereno ma
serio...fumavi la tua solita immancabile sigaretta...la tenevi sempre tra le
dita come si terrebbe non l'oggetto di un vizio, di un'abitudine
deleteria, ma come un elemento di aiuto, di stimolo ad un'ispirazione + ampia
del discorso che si intraprende...il fumo della chairificazione delle idee, ...come un geografo
la bachetta che indica la mappa geografica un punto
...accessorio utile. L' amavi muovere con una certa grazia, crevi anelli e
spirali di fumo... Eri lì in mezzo a noi e osservavi me serio...quasi preoccupato
e noi si rideva invece, poi ti guardai e mi feci seria pure io... Ricordo di
essere stata consapevole nel sogno - perfettamente - della tua recente morte...e
ti chiesi: "Perchè te ne sei andato?", mi hai risposto monosillabico
quasi: "non potevo più stare qui" ....ed io ho replicato in tono vendicativo:
"Ma tu non te ne puoi andare, io ho ancora bisogno di te... non mi puoi
lasciare ora...". Con un tono fermo e dolce mi hai detto: "Questo non è più
possibile ora, non possiamo fare altre cose insieme come quelle
fatte finora.... Non
chiedermi questo, perchè questo non è più possibile... Però io sono comunque
qui...".
Ero già subito
irritata da questa negazione assurda...e da questa tua fermezza immotivata e
terribile per me... Nel sogno mi cresceva la rabbia e la voglia di
distruggere qualcosa... di scaricarla su qualcuno ...Poi tu, in
contrapposizione alla mia collera, hai iniziato a raccontarmi tranquillo, come
si racconterebbe di qualcosa di triste che riguarda altra persona, la tua
morte, cosa accadde: della tua morte.
Attorno a quel tavolo,
in quel bellissimo giardino, col sole e un cielo sereno, mi raccontavi un
episodio accaduto in luogo lontanissimo da lì, episodio a cui
partecipai...
.." Ti ricordi
che eri sul terrazzo ad aspettare l'arrivo di tuo fratello, che avevi
chiamato, scelto fra tutti, perchè accorresse...quel terrazzo comunicava con le
finestre di tutte le camere ,anche la mia...tu guardavi fuori per vederlo
arrivare..e io ero dentro e mi stavano intubando a pochi metri...un passo dentro
verso la mia stanza nella quale non potevi entrare e un passo
fuori...verso quel terrazzo...Poi le urla sono cessate...ed è
comparso il medico mentre si toglieva i guanti e guardava, in evidente
difficoltà, tutto tranne te..tu hai immaginato subito cosa era successo, ormai
te lo aspettavi...Ecco...ero lì steso sul letto...mentro mi intubavano ...e poi
ho smesso di sentire ogni dolore...sono spirato, è stato un attimo..e subito mi
sono alzato dal letto e ho attraversato le mura della stanza verso il
terrazzo...tu eri lì alla fine del corridorio e quando sei scoppiata a piangere
sapendo della mia morte, io ero lì e ti abbbracciavo...tu non potevi
ne vedermi, ne sentirmi, ma io ero lì...Ho fatto di + che abbracciarti, ti
ho come attraversato il corpo...poi anche il medico ti abbracciò... Ecco tu
non mi vedevi, non mi vedi, non mi senti, ma io sono qui....".
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