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La monografia su Luigi Di Benedetto nasce a seguito della commemorazione svoltasi ad Introdacqua il17 Agosto 1996 a cura del Comune e con la relazione del prof. S. Mampieri. In tale occasione fu sollecitato dai partecipanti una pubblicazione che facesse conoscere alle giovani generazioni questo insigne figlio della terra d'Abruzzo e gli industriali Alfonso ed Olindo Pelino si dissero subito pronti a sostenere le spese quale doveroso atto di omaggio a questo loro lontano parente. A me, suo figlio, ch'egli spronò e guidò nella prosecuzione della sua attività letteraria, il compito di curare questa edizione assumendomene la responsabilità culturale e scientifica. Dà inizio all'opera la presentazione stilata da un illustre studioso, direttore del Dipartimento di Filologia Classica dell'Università "Federico II" di Napoli, il prof. Marcello Gigante che da giovane fece parte della "corte" letteraria di mio padre che apprezzò molto le sue doti e la sua preparazione. Ci sarà poi il capitolo sulla vita abbastanza travagliata di luigi Di Benedetto e quello su di lui come "maestro" per il quale mi avvarrò delle testimonianze di S. Mampieri e Feliciano Ferri che lo ebbero come insegnante privato durante l'ultima Guerra Mondiale. Mi sarebbe piaciuto proporre anche qualche testimonianza dei suoi innumerevoli alunni della Scuola Militare "Nunziatella" di Napoli e dell' Istituto Tecnico Commerciale "A. Diaz" sempre di Napoli, in cui insegnò più a lungo, ma non mi è stato possibile rintracciarli. Devo però dire che le due testimonianze riportate ben mettono in luce le qualità pedagogiche di mio padre. Seguirà il capitolo sul letterato in cui darò conto di tutte le sue opere riportando passi della critica non solo di quella elogiativa ma anche di quanti (non molti per vero) che non condivisero le sue idee. La parte più cospicua di questa monografia è costituita dall'ampia Appendice in cui riprodurrò alcuni scritti di mio padre poco conosciuti (perché pubblicati in numero limitato e soprattutto per gli studenti del Magistero Universitario di Salerno) con integrazioni fatte in epoca posteriore e qualche inedito. Essi riguardano Dante Alighieri, Cino da Pistoia, Francesco Petrarca, Iacopone da Todi, l'autore del "Fiore" il Manzoni, lo scrittore abruzzese Cesare De Titta ed altri. O detto all'inizio che mio padre mi spronò a proseguire gli studi sulla letteratura delle Origini. Orbene alcune proposte di restaurazione del testo delle opere minori di Dante mi furono suggerite da lui e uscirono col mio nome. Approfitto dell'occasione per restituirgliele allegandole al capitolo su Dante Alighieri. Mio padre fu conosciuto in Italia ed all'estero soprattutto come filologo e questo per la diffusione che ebbero i libri pubblicati dalla Casa Editrice "Laterza". Gli scritti riportati in questa Appendice stanno a dimostrare ch'egli fu anche un critico letterario finissimo ed acuto anche se stringato; la sinteticità era una delle sue qualità: un critico che, a differenza di molti, conosceva a fondo i testi di cui parlava. Avrebbe potuto scrivere di più, data la sua cospicua ed approfondita cultura letteraria, ma non l'ha fatto per la sua modestia e la ritrosia ad esibirsi. Di qui il mio cruccio per quanto è andato perduto con la sua morte. Rimane il ricordo di quanti lo frequentarono e poterono avvalersi e godere del suo eloquio fluente e suadente, della sua memoria incredibile, delle "piacevolezze" di cui era solito condire il suo dire. Virgilio Di Benedetto DANTE Torna all'Indice HEOOS.it Heoos BLOG |